Cos'è
Era il 2 agosto 1958, sessant’anni fa. Nelle miniere di lignite di Baccinello, frazione del Comune di Scansano, venne portato alla luce lo scheletro completo di un esemplare di Oreopithecus bambolii, una scimmia antropomorfa vissuta 8,5 milioni di anni fa. Quello scheletro (oggi conservato al Museo di geologia e paleontologia dell’Università di Firenze) fu soprannominato “Sandrone” dai minatori che collaborarono alle operazioni di recupero del fossile e nel tempo è diventato il simbolo del Museo di storia naturale della Maremma, struttura museale di Fondazione Grosseto Cultura, tanto da essere riportato anche nel logo.
Con queste parole la Fondazione Grosseto cultura ricordava nel 2018 la scoperta dello scheletro di quello che sarebbe divenuto, appunto, il simbolo del Museo di storia naturale di Grosseto, uno dei più belli e attivi della nostra regione.
“L’oreopiteco – come spiegava due anni fa il direttore del Museo Andrea Sforzi – ha sempre avuto un posto rilevante negli studi dell’evoluzione dei primati e il carattere enigmatico di alcune delle sue caratteristiche fisiche ha da sempre attirato l’attenzione di un parterre internazionale di studiosi di grande rilievo”.
Giovedì 13 marzo alle ore 17.30 al MMAB – Montelupo Museo Archivio Biblioteca (Montelupo fiorentino in Piazza V. veneto 10-11) parleranno di “Sandrone”, il primate fossile più importante d’Italia, tre brillanti ricercatori delle università di Firenze e Pisa: Alessandro Riga, Antonio Profico e Carlotta Zeppilli e siete tutti invitati a partecipare.
L’iniziativa rientra tra gli appuntamenti del Darwin Day 2025.