Sono ormai già trascorsi 81 anni dall’8 marzo del 1944, quando, 21 cittadini di Montelupo furono catturati e deportati nei campi di concentramento austriaci.
Di quei 21 montelupini, solo 5 tornarono a casa. 5 sopravvissuti, segnati per sempre da un’esperienza al limite che hanno potuto trasmettere la memoria alla generazioni successive e hanno testimoniato per l’intera collettività.
Oggi di quei superstiti non rimane nessuno e anche il numero dei familiari diretti, coloro che vissero sulla loro pelle le conseguenze di un atto di violenza estrema come è quello della scomparsa di un genitore, si è assottigliato sempre di più.
È evidente che siamo di fronte ad un cambiamento importante che, nei prossimi anni, diventerà strutturale. Ovvero il passaggio dall’ultimo testimone alla narrazione storica. È vero che abbiamo, per fortuna, “salvato” molte testimonianze attraverso registrazioni audio e video, ma è anche intuibile la distanza che passa fra ascoltare una narrazione dal vivo rispetto ad una registrazione effettuata con qualunque dispositivo.
Tanto più che le tracce lasciate sono destinate a diventare fonti storiche, uscendo quindi dal contesto dal solco dell’emozione diretta e dalla possibile interlocuzione.
Questo passaggio, inevitabile, ci pone davanti a scelte importanti se si vuole che rimanga traccia nel passaggio di epoca, delle vicende legate alla deportazione e ai più ampi scenari dei fascismi e del secondo conflitto mondiale.
Quanto accaduto l’8 Marzo 1944 è ancora, nonostante il tempo, una ferita viva per la comunità. Una ferita che ha determinato numerose scelte politiche, come quella di revocare – uno dei primi Comuni in Italia – la cittadinanza onoraria, conferita per ordine del regime, a Mussolini il 24 maggio 1924, data evocatrice dell’inizio delle ostilità nel 1915. Pochi giorni dopo, il 30 maggio, Giacomo Matteotti terrà in parlamento il discorso che porterà i fascisti ad assassinarlo il 10 di giugno. Il Consiglio comunale deliberò la revoca il 12 dicembre 1992, non per caso anniversario della strage di piazza Fontana nel 1969.
L’amministrazione comunale di Montelupo Fiorentino crede fortemente nella necessità di continuare a organizzare iniziative legate alla memoria di quei tragici fatti del 1944 che possano parlare in maniera trasversale alle diverse generazioni.
Il calendario di iniziative proposto ha l’obiettivo di informare e nel contempo mantenere quella partecipazione emotiva che era data dalla relazione diretta con i sopravvissuti.
Le iniziative sono state precedute da singoli incontri in ognuna delle 9 sezioni di terza media del locale Comprensivo, portando in ogni classe familiari di deportati diversi e in una di internati militari italiani. Ogni classe individuerà due alunni che avranno la possibilità di partecipare al pellegrinaggio a Mauthausen a inizio maggio.
Il commento dell’assessore alla memoria Lorenzo Nesi
«Il nostro impegno è nell’attualizzazione della memoria, facendo ricerca che ci consenta di gettare sale sulle ferite di guerra che ognuno di noi ha nelle pieghe della storia della propria famiglia: un sano dolore che chiami all’impegno per un’Europa di Pace, che ci veda sempre più uniti nella diversità».
Il programma
6 marzo
Ore 9.00 – Apposizione della nuova pietra d’inciampo per Oreste Mancioli (Via Fonda 67), montelupino deportato da Pontedera il 10/6/1944 e assassinato nel KZ-Gusen il 26/2/1945.
A seguire omaggio alle pietre d’inciampo degli operati deportati dalla Vetreria Nardi nel giardino della Memoria a la Torre, con la partecipazione degli studenti delle scuole di Montelupo. Prevista la partecipazione del Comune di Pontedera.
Ore 11.00 – Nuova collocazione della pietra d’inciampo del Maestro Giuseppe Lami presso l’ingresso della sezione maschile della Scuola Enrico Corradini dove insegnava, oggi MMAB, con la partecipazione degli studenti delle scuole di Montelupo e degli ospiti dell’RSA “Il Castello”
Ore 17.30 – MMAB (piazza Vittorio Veneto, 11) presentazione della ristampa del libro “8 Marzo 1944: il segreto” di Vittorio (Eugenio) Grazzini, a cura di Emanuele Piccini. Il libro, pubblicato dalla Casa Editrice Sandron nel 2024, racconta della deportazione politica a Montelupo.
Ore 21.00 – MMAB (piazza Vittorio Veneto, 11) proiezione del film “Il caso Matteotti”, regia di Florestano Vancini (1973).
7 marzo
Ore 12.00 – Commemorazione con gli studenti dell’Istituto comprensivo presso il monumento davanti alla scuola di via Caverni con bassorilievo realizzato dal Prof. Rocco Spina e gli studenti del Liceo Virgilio nel 2008 posto su un masso cavato dalle gallerie del KZ-Ebensee
Ore 21.00 – Commemorazione della Notte dell’Odio alla luce delle candele presso il cippo dei deportati del cimitero del capoluogo
9 marzo
Ore 10.00 – Omaggio alla lapide dei deportati, posta sulla facciata del Municipio, per ricordare le vittime delle deportazioni.
Ore 11.00 – Seguirà una Messa in memoria dei deportati presso la Pieve di S. Giovanni Evangelista. Al termine della funzione religiosa, avrà luogo un corteo fino al monumento ai caduti di Piazza Giacomo Matteotti, opera di Gino Terreni ed Eugenio Taccini, dove sarà deposta una corona di alloro.
Alle commemorazioni sono state invitate numerose autorità, i parroci del territorio, le associazioni attinenti per tema e tutte le altre del territorio.
Per un approfondimento sul contesto storico si rimanda all’articolo a cura del dott. Andrea Bellucci