Descrizione
La Strage di Vallucciole è una delle vicende più buie dell’Italia del dopoguerra, in cui le vittime stesse provavano pudore nel loro dolore.
Un eccidio nel corso del quale il 13 aprile, persero la vita oltre 100 persone, avvenuto a un mese di distanza dalla deportazione dei cittadini di Montelupo nei campi di sterminio.
Furono mesi drammatici, in cui la guerra si abbatté con violenza sui civili, infliggendo ferite profonde alle comunità.
Ciascuna comunità ha trovato il proprio modo di lenire quelle ferite.
A Montelupo, la memoria dell’8 marzo 1944 è stata un motore potente e dirompente del riscatto che ha caratterizzato la fase di ricostruzione.
A Vallucciole ci è voluto tempo perché la memoria restituisse i contorni di quella tragedia.
Ciò che è certo è che entrambe le comunità sono profondamente consapevoli del valore civico e civile della memoria.
Nasce da questa consapevolezza un progetto che vede il coinvolgimento dei maestri dell’Unione Fornaci della Terracotta che ormai due anni fa sono stati coinvolti dall’allora sindaco Paolo Masetti affinché realizzassero un’opera a memoria della strage, così come avevano fatto per Sant’Anna di Stazzema.
In questi giorni in occasione della commemorazione della strage si è tenuta l’inaugurazione dell’opera, collocata all’interno del Sacrario, che narra 4 episodi significativi che ebbero luogo il giorno della strage.
Quattro bassorilievi dedicati a Vallucciole, realizzati dai maestri dell’Unione delle Fornaci della Terracotta di Samminiatello: Francesca Gheri, Antonella e Piero Bertelli, Raimondo Vacca.
«Ora che i testimoni diretti stanno lentamente scomparendo, la memoria si tramanda attraverso la ricerca, gli approfondimenti, le iniziative pubbliche, ma anche attraverso l’arte e la creazione di simboli che invitano alla riflessione. – afferma il sindaco Simone Londi – Mi emoziona sapere che, grazie all’opera meritoria dei nostri maestri terraccottai, Montelupo contribuisca a mantenere viva la memoria della strage di Vallucciole.
La valorizzazione della memoria non è solo un atto di giustizia verso le vittime, ma un dovere morale che ci responsabilizza come società. Ricordare significa impedire che l’orrore cada nell’oblio, rafforzando la coscienza collettiva e il senso di appartenenza. Imprimendo la memoria nella pietra si trasforma un’opera d’arte e di artigianato in un atto politico.»