Era fine maggio 2023 quando le ruspe iniziarono l’intervento di demolizione dei locali che hanno ospitato la storica manifattura Fanciullacci. Edifici in condizioni tali da non poter essere recuperati e un’area che doveva necessariamente essere oggetto di bonifica.
Dopo poco più di un anno si passa alla fase due del progetto, quella che vede la realizzazione di nuovi edifici, spazi comuni e i servizi.
L’idea per questo luogo è quella di sperimentare un intervento innovativo, in cui si riducono i volumi degli edifici e si pensa all’area Fanciullacci come una cerniera fra la stazione, il centro storico e il Parco con la Villa dell’Ambrogiana.
Tutto il progetto ruota attorno alla realizzazione di spazi aperti, come una “terrazza sulla Pesa” e un complesso edilizio, che conserva la memoria storica ed estetica della manifattura.
I nuovi edifici avranno un dimensionamento molto ridotto rispetto a quelli che ospitavano la fabbrica e nelle intenzioni dell’amministrazione avranno una funzione legata al sociale, rivolta a persone con disabilità e allo sviluppo di progetti di cohousing.
Quest’opera, non solo permetterà di rigenerare uno spazio, ma ha anche uno scopo sociale importante, per esempio consentirà l’eventuale trasferimento del centro Arco in Cielo, in una struttura rinnovata e in pieno centro.
In questo contesto potrà essere valutato un intervento che intervenga sul caro affitti che penalizza gli studenti universitari. Magari realizzando qui uno “studentato” al piano superiore del nuovo edificio Fanciullacci, sfruttando la vicinanza con la stazione di Montelupo e la breve distanza tra quest’ultima e la stazione di Firenze Rifredi dove si trovano molte delle università presenti nel capoluogo toscano.
Gli stessi locali potranno essere utilizzati anche come residenze per gli artisti che collaborano a progetti promossi dal Comune.
Un elemento centrale dell’intero progetto è l’impatto sull’ambiente e sulla città. Esso coniuga la strategia del minor consumo di suolo con quella della diminuzione della quantità volumetrica esistente a favore di spazi collettivi e per la città. Tutto secondo i criteri dell’edilizia sostenibile, del risparmio energetico e dell’innovazione tecnologica.
Le risorse necessarie alla realizzazione del progetto arrivano da una misura del NEXT GENERATION EU con il programma ministeriale del Piano innovativo per la qualità dell’Abitare.
Il piano di intervento in questione si chiama HOME (Home in our METROPOLITAN ECOSYSTEM), interessa quasi tutti gli 11 comuni dell’Empolese Valdelsa e riunisce diversi progetti che i partner hanno pensato per i propri territori, tutti legati da un comune denominatore, ovvero la riqualificazione delle aree prossime alla rete ferroviaria e la valorizzazione della mobilità sostenibile.
In questo modo potrà essere restituita alla comunità un’area storica per Montelupo, il luogo in cui è iniziata la moderna produzione ceramica.
La manifattura “Ceramiche Artistiche F.lli Fanciullacci” viene fondata a Montelupo Fiorentino da Raffaello Fanciullacci (1803-1881), nel 1862 con la denominazione di “Fornace Bardi Capraia”.
Negli anni Venti la fabbrica, che impiega circa settanta persone che realizzano una produzione ispirata all’antico, si apre alle istanze moderniste grazie ad alcuni artisti come Vincenzo Ossani, Lorenzo e Giovacchino Canneri, Dino e Mario Scappini, Bruno Bagnoli e Benvenuto Staderini.
Tra i maestri ceramisti attivi presso la manifattura si ricordano, tra gli altri, il montelupino Aldo Londi, il torniante Bruno Cini, e il capo modellatore Giovanni Dolfi.
Durante l’alluvione che colpisce Firenze nel 1966 la fabbrica subisce gravi danni e, dopo una sosta forzata, non riesce più a riconquistare i suoi spazi di mercato. La produzione cessa definitivamente nel 1988.
“Il recupero della ex Fanciullacci non era cosa semplice e da quando fu acquistata per volere dell’allora sindaco Montagni è stata oggetto di numerosi progetti finalizzati a delinearne il futuro e a individuare le necessarie risorse per attuare il recupero.
Il NEXT GENERATION EU è stata un’occasione che abbiamo potuto cogliere grazie al fatto che già avevamo un’idea sui possibili sviluppi dell’area. Credo che l’area potrà essere elemento di congiunzione fra il centro di Montelupo e il parco dell’Ambrogiana. Elemento ancor più significativo in vista di una valorizzazione della Villa. Non solo, la terrazza sulla Pesa crea un elemento di continuità con il fiume, che è tratto identitario di Montelupo”, afferma il sindaco Simone Londi.