Venerdì 11 novembre alle 17.30 la Fornace del Museo di Montelupo Fiorentino, all’interno della rassegna dedicata alla storia di Montelupo, ospita la presentazione di Tra Montelupo Fiorentino e Signa di Marta Pellistri. L’abbiamo letto e recensito per voi, per prepararci al meglio a questo incontro.
A cura di Massimo Alderighi
Nella prima parte del libro è raccolta una serie di articoli che l’autrice ha dedicato ai territori e alle comunità indicati nel titolo, pubblicati tra il 2000 e il 2010 e, in alcuni casi, rivisti e ampliati da Marta Pellistri. Nella seconda parte sono raccolti alcuni contributi che riguardano la comunità di Signa, frutto di iniziative promosse dall’autrice fra il 2009 e il 2013.
Concentrando l’attenzione sulla comunità montelupina emergono tre nuclei tematici che hanno attirato l’attenzione e le cure di Marta Pellistri: le “mitiche fiascaie della Torre”; l’edificio nato come mulino ai primi del XIV secolo e noto ancora oggi come la torre de’ Frescobaldi, che ha dato il nome alla frazione dove erano concentrate le impagliatrici di fiaschi e le vetrerie che li producevano; la villa medicea dell’Ambrogiana.
Sono temi che, cronologicamente, spaziano dal primo documento attestante la costruzione di un mulino sull’Arno, datato 6 maggio 1317, fino agli anni ‘80 del secolo scorso quando cessò a La Torre il lavoro di impagliare i fiaschi.
Desidero sottolineare due cose del lavoro di Marta Pellistri: la passione, che è ingrediente fondamentale nella ricerca storica, dal momento che senza una empatia coi personaggi e le vicende studiate difficilmente si riesce a coglierne il maggior numero possibile di aspetti; il rigore nella ricerca che ha condotto Marta Pellistri nei luoghi deputati, ossia gli archivi storici, analizzando quei documenti, “spesso di non facile lettura”, che però ha attentamente esaminato e trascritto.
Basti pensare al lavoro che ha dedicato, presso l’Archivio di Stato di Firenze, alla ricostruzione dei passaggi di proprietà di quella che sarebbe diventata la Villa medicea dell’Ambrogiana, dal 1427, quando l’edificio apparteneva alla famiglia Frescobaldi, fino al 1574, quando venne acquistato dal cardinale Ferdinando de’ Medici, futuro granduca.
In conclusione va ricordato il nucleo di articoli che Marta Pellistri ha dedicato al tema senza dubbio appassionante della possibile identificazione del paesaggio presente nel famoso disegno di Leonardo da Vinci conservato presso il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, che è la prima opera datata di Leonardo, che all’epoca aveva solo 21 anni, poiché reca la sua firma e la dicitura “ Dì de Sta Maria della Neve/ Adì 5 daghosto 1473”, ovvero il 5 agosto 1473 data dedicata alla Madonna della Neve.
Per una serie di ricercatori il paesaggio riproduce la valle dell’Arno, in cui Leonardo era nato, e Marta Pellistri si spinge oltre identificandolo in un particolare scorcio visibile dall’altura su cui sorge Montelupo.