Anniversario della fine della grande guerra, festa delle forze armate e dell’Unità d’Italia

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Domenica 6 novembre la commemorazione Sarà ricordata domenica 6 novembre, con la consueta cerimonia che si terrà in piazza Matteotti,...

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02 Novembre 2022

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Domenica 6 novembre la commemorazione

Sarà ricordata domenica 6 novembre, con la consueta cerimonia che si terrà in piazza Matteotti, la fine del primo conflitto mondiale (1914-1918, per l’Italia 1915-1918) avvenuta il 4 novembre del 1918 e i suoi tanti caduti.

Quella che terminò nel 1918 non fu una guerra come le altre, ma fu il primo vero conflitto con caratteristiche industriali.

Qualche prodromo lo si era avuto con la guerra di secessione americana, per il numero dei morti e per l’impiego di nuove armi sempre più letali (la mitragliatrice, i fucili a retrocarica, gli esplosivi).

Tuttavia, mezzo secolo dopo, la tecnologia delle armi da fuoco era arrivata ad un livello elevatissimo. I campi di battaglia della guerra 14-18 furono quello dove questo livello tecnologico venne messo alla prova per la prima volta su una scala amplissima.

A fronte di questo dato, vi era la mentalità e la preparazione dei militari e delle istituzioni che non avevano ancora ben compreso il grado di distruzione insite nelle innovazioni in questo settore .

Così si andò in guerra con una mentalità e un approccio ottocentesco, in un contesto inedito. In quel contesto si materializzarono stragi di dimensioni mai viste, dove i fanti all’assalto (in un fronte occidentale stabilizzato e trasformato in una inedita guerra di trincea) nulla potevano di fronte a micidiali mitragliatrici, bombe a mano e cannoni. L’apparizione dei primi carri armati (poi usati in maniera strategica nel secondo conflitto mondiale) e l’uso dell’aviazione (nata da pochissimi anni) completarono il quadro di una distonia totale fra l’uomo e la macchina. In una guerra dove enormi cannoni potevano colpire Parigi da decine di chilometri di distanza, il fante, l’uomo, era ridotto ad una nullità Ad un ingranaggio nella enorme macchina di morte. Anche se non con i numeri del nuovo conflitto che meno di un trentennio dopo infiammerà di nuovo il mondo, i morti civili furono tantissimi (un aspetto su cui spesso non si riflette abbastanza. La prima guerra mondiale non solo non si combatté esclusivamente nelle trincee, e sui fronti diversi da quello occidentale, fu anche una guerra di movimento e di coinvolgimento dei non militari) c.a 6 milioni a fronte di 9 milioni di morti militari (le cifre sono sempre approssimative).

Insomma quella che era iniziata come una guerra ottocentesca terminò con un enorme massacro e mise le basi per la guerra successiva, la più disastrosa mai conosciuta fino ai nostri giorni, che vide il numero dei caduti civili sopravanzare quelli militari, con la distruzione di 60 milioni di vite umane.

Come scriveva il grande artista Andrea Pazienza “prima studiare e poi parlare” per cui, smetto di scrivere e indico qualche libro e qualche film utile per comprendere le dinamiche della “grande Guerra”.

Si tratta di pochissime indicazioni che potranno servire per un primo approccio e dalla cui bibliografie si potranno ricavare percorsi di lettura legati ai propri interessi. Ovviamente non è possibile indicare qui una rassegna minimamente esaustiva della mole enorme di pubblicazione relative alla Prima Guerra Mondiale.

Andrea Bellucci)

IL PROGRAMMA DELLE CELBRAZIONI

ORE 11.00: Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Evangelista Celebrazione della Messa in suffragio dei caduti di tutte le guerre.
ORE 12,00: Monumento ai Caduti in Piazza Matteotti
Deposizione della corona di fiori

LIBRI

1) Mario Insenghi, Giorgio Rochat, La Grande Guerra.1914-1918, Il Mulino, 2014.

2) Antonio Gibelli, L‘officina della guerra. La grande guerra e le trasformazioni del mondo mentale, Bollati Boringhieri, 2007.

3) Lawrence Sondhaus. Prima guerra mondiale. Una rivoluzione globale, Einaudi, 2018.

4) Christopher Clark, I sonnambuli. Come l’Europa arrivò alla Grande guerra, Laterza, 2016.

5) Gian Enrico Rusconi, 1914: attacco a Occidente, Il Mulino, 2014.

FILM

1) Mario Monicelli, “La grande guerra”, 1959.

2) S. Kubrick, “Orizzonti di gloria”, 1958;

3) E. Berger, “Niente di nuovo sul fronte occidentale”, 2022.

4) E. Olmi, “Torneranno i prati”, 2014

Ultimo aggiornamento: 03/11/2022, 17:08

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