3_I DEPORTATI

Questo articolo approfondisce i seguenti temi: i deportati morti nei campi di concentramento; deportati sopravvissuti; deportati prima del passaggio del fronte.


L’occupazione nazifascista del nostro Paese si caratterizzò, nei confronti degli uomini giovani e adulti adatti al lavoro, con la cattura, la privazione dei diritti fondamentali e la deportazione in campi nell’allora Germania. A Montelupo questo avvenne, come detto, in risposta agli scioperi del marzo 1944, con una retata di una lista di 30 persone che, pur non essendo legati all’evento specifico, furono catturati e spediti nel campo di concentramento di Mauthausen (https://deportati.it/lager/mauthausen/mauthausen/) , nell’attuale Austria. Lager che si dimostrò in quella fase storica come campo di sterminio attraverso il lavoro di quei poveri disgraziati. La cattura fu effettuata con l’inganno dai fascisti locali che poi consegnarono le persone alle truppe tedesche che provvidero al trasferimento in Germania attraverso il treno merci identificato come trasporto n.32 (vedi l’elenco dei trasporti ferroviari di deportazione https://deportati.it/lager/trasporti_mauthausen/ ). In una fase successiva, immediatamente precedente al passaggio del fronte (giugno-agosto 1944), vi furono altre catture di uomini con successiva deportazione ma, per i montelupini, questa fu in gran parte una deportazione verso campi che necessitavano di lavoro schiavo e dove non vi era sterminio sistematico. Fa eccezione Oreste Mancioli, montelupino catturato il 10 di giugno a Pontedera (PI), che dopo un periodo di detenzione fu caricato su uno degli ultimi trasporti che conducevano a Mauthausen (il n. 73, partito il 5 agosto 1944 da Bolzano) verso una sorte terribile.
Nella lista dei deportati dell’8 marzo 1944, alcuni riuscirono a fuggire alla cattura, altri vennero catturati casualmente in loro sostituzione, alcuni riuscirono a sopravvivere all’orrore dei campi. Le storie dei singoli deportati dell’estate del 1944 sono ancora oggetto di studio e approfondimento. Qui trovate i loro nomi così suddivisi.

I deportati morti nei campi di concentramento

  1. ROLLA ARROSTITI

  2. LUIGI BARDINI

  3. MARCELLO BARONCINI

  4. TOMMASO CACIALLI

  5. CARLO CASTELLANI

  6. GALLIANO FIORINI

  7. ADOLFO FOSSI

  8. DANTE FOSSI

  9. ROBERTO FOSSI

  10. ERASMO FRIZZI

  11. SANZIO GIANNI

  12. GIUSEPPE LAMI

  13. LANZIO MANNOZZI

  14. AMEDEO MIGLIORINI

  15. LORENZO PIATTI

  16. GIUSEPPE TANGORRA

  17. ANGELO SCARDIGLI *

  18. ORESTE MANCIOLI **

* Angelo Scardigli, cittadino di Montelupo, emigrato a Lecco per sottrarsi alle persecuzioni fasciste, fu catturato e deportato da quella città;

** Oreste Mancioli, cittadino di Montelupo, fu catturato a Pontedera.

Deportati sopravvissuti

  1. GIUSEPPE BARONCINI

  2. DINO GRAZZINI

  3. GIOVANNI NONIS

  4. GINO ALDO SONNINI

  5. ALDO ROVAI

Alcuni cittadini di Montelupo riuscirono a scampare a questa sorte: furono cercati, catturati, ma in qualche modo riuscirono a evitare la deportazione

  1. Fernando Bagnoli 03/08/1944 fuggito
  2. Natale Mancioli 03/08/1944 cercato
  3. Armando Campaini 03/08/1944 fuggito e poi ripreso detenzione murate
  4. Mirro Fumagalli 03/08/1944 cercato e fuggito
  5. Giuseppe Bitossi 03/08/1944 cognato di Tommaso Caciagli
  6. Amerigo Antinori 03/08/1944 liberato a Firenze
  7. Vaillant Cinotti 03/08/1944 fuggito
  8. Cesare Saltarelli 03/08/1944 detenzione murate
  9. Ivo Mori 03/08/1944 detenzione murate

Deportati prima del passaggio del fronte

Dopo la deportazione politica del marzo 1944, conseguente agli scioperi nelle fabbriche, decine di migliaia di civili furono rastrellati, razziati e deportati in Germania e costretti a lavorare in condizioni terribili e disumane insieme a quei lavoratori italiani che già dal 1938 si trovavano volontariamente in Germania in nome dell’alleanza italo-tedesca. Nessuno di loro poté rientrare in patria e furono sfruttati per il Reich fino alla fine della guerra. A parte Oreste Mancioli che sfortunatamente fu inviato al campo di Mauthausen dove fu ucciso, a Montelupo questo avvenne immediatamente prima del passaggio del fronte dal 18 giugno al 23 luglio del 1944, quando gli uomini abili venivano rastrellati e deportati in Germania avviandoli al lavoro forzato per il Reich”

  1. Bruno Caverni deportato il 18 giugno 1944
  2. Lanfranco Del Conte deportato il 1 luglio 1944
  3. Fosco Manetti deportato l’8 luglio 1944
  4. Casimirro Viviani deportato l’8 luglio 1944
  5. Orfeo Corsinovi deportato  il 12 luglio 1944
  6. Erasmo Mori deportato il 12 luglio 1944
  7. Luigi Piccini deportato  il 12 luglio 1944
  8. Paolo Rovai deportato il 12 luglio 1944
  9. Giuseppe Maltinti deportato il 12 luglio 1944
  10. Francesco Casini deportato da Carcheri il 18 luglio 1944 (IMI?)
  11. Natale Biancalani deportato da Carcheri il 18 luglio 1944
  12. Giuseppe Marzi deportato da Carcheri il 18 luglio 1944
  13. Gino Piccini deportato il 19 luglio 1944
  14. Orlindo Scotti deportato il 19 luglio 1944
  15. Danilo Bitossi deportato il 19 luglio 1944
  16. Ilvo Zucchelli deportato il 19 luglio 1944
  17. Nilo Ancillotti deportato il 20 luglio 1944
  18. Ugo Caverni deportato il 20 luglio 1944
  19. Ivan Gattai deportato il 23 luglio 1944
  20. Francesco Bitossi (Franceschino) deportato il 23 luglio 1944
  21. Giuseppe Benvenuti deportato il 23 luglio 1944
  22. Stefano Benvenuti deportato il 23 luglio 1944

 

Riferimenti:

 

Informazioni tratte da Claudio Biscarini “Montelupo 1940-45 sulla linea del fronte” p. 134

“TANTE BRACCIA PER IL REICH. Lavoratori italiani nella Germania nazista 1938-1945″ 

Testimonianza di Franceschino Bitossi

Leggi il racconto

Guarda la videointervista

Ultimo aggiornamento: 18/05/2024, 15:40

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