Grazie ai fondi Next Generation UE viene completato il progetto iniziato nel 2010; sarà realizzato un nuovo edificio destinato ad ospitare un polo per l’infanzia da 0 a 6 anni.
Un investimento di oltre 3.800.000 € per realizzare il completamento del progetto “La Scuola nel Parco”; le risorse arrivano a Montelupo grazie ai fondi Next Generation UE.
In questi giorni è stato consegnato all’azienda il cantiere per la realizzazione della scuola Margherita Hack e a brevissimo partiranno i lavori.
Giunge così a compimento un ambizioso progetto che ha riguardato la strutture scolastiche.
“Educare nel bello” è la filosofia che da oltre venti anni è condivisa dalle amministrazioni che si sono succedute a Montelupo Fiorentino e che ha portato nel 2010 ad avviare l’ambizioso progetto della “Scuola nel Parco”, poi intitolata a Margherita Hack.
Nel 2020 è stato inaugurato il secondo lotto e ora si procede alla realizzazione del terzo che ospiterà un nido d’infanzia (0 – 3 anni) e una scuola per l’infanzia (3 – 6 anni).
L’idea base del progetto, sviluppato assieme all’Istituto Comprensivo, all’attuale gestore del nido d’infanzia comunale Madamadorè e alla coordinatrice pedagogica dell’ente Jessica Magrini, è quello di favorire la costruzione di un percorso formativo coerente attraverso un’intenzionalità educativa condivisa tra educatori e docenti, al fine di creare opportunità ricche e diversificate per le bambine, i bambini e le famiglie che lo abiteranno.
La superficie complessiva dell’area dell’intervento, compresa la parte già realizzata, è di 10460 mq e il nuovo cantiere riguarderà un’area di 5900 mq
Il nuovo edificio si sviluppa su un unico piano fuori terra e la sua organizzazione è stata concepita combinando le esigenze educative-didattiche con i requisiti emersi durante il percorso partecipativo del 2010 e le nuove esigenze emerse dal gruppo di lavoro.
Tutti gli edifici sono il frutto di una progettazione interna, a cura della struttura comunale. Nel 2015 la scuola Margherita Hack è stata inserita dal Corriere della Sera tra le prime 10 scuole in Italia a impatto quasi zero, ciò grazie ad alcune scelte progettuali che ne hanno fatto una struttura ad impatto energetico quasi zero. Vediamo nel dettaglio quali sono le soluzione scelte:
- la progettazione dei volumi segue la morfologia naturale del terreno al fine di non impattare sul paesaggio;
- gli edifici sono stati disposti in modo da favorire le esperienze educative all’aperto;
- la viabilità è stata organizzata in modo da decentrare gli accessi carrabili (comunque limitati ai mezzi di servizio e di trasporto pubblico), lasciando sostanzialmente “libero” il fronte della scuola, direttamente accessibile dalle percorrenze ciclopedonali, strettamente connesse con le percorrenze esistenti nel Parco dell’Ambrogiana;
- i materiali e le tecniche costruttive sono state scelte in modo da realizzare involucri salubri ed efficienti;
- l’orientamento degli edifici è stato scelto in modo da ridurre il fabbisogno energetico;
- saranno installate sonde geotermiche e pannelli fotovoltaici al fine di rendere la nuova costruzione, così come le altre, autonome da un punto di vista energetico;
- è previsto il riuso delle acque meteoriche.
“La scuola Margherita Hack è per noi un fiore all’occhiello, la testimonianza concreta di quanto teniamo a far crescere i nostri ragazzi in ambienti sani, belli e grazie ai quali i bambini possono sperimentare l’importanza dell’attenzione all’ambiente. Un’attenzione che per noi è costante.Nell’arco di un solo mandato siamo riusciti ad inaugurare il secondo lotto e avviare il cantiere del terzo, in situazioni non facili dovute alla pandemia prima e alla difficoltà di approvvigionamento di materie prime dopo.Mi preme sottolineare che tutto il progetto è stato sviluppato a stretto contatto con il personale educativo e docente, al fine di realizzare ambienti adeguati alle funzioni che dovranno accogliere”, afferma l’assessore alla scuola e vicesindaco Simone Londi.