Torna il Premio Letterario “Il pane e le rose”. La terza edizione del premio letterario promosso dal Comune di Montelupo Fiorentino resta incentrata sul tema del lavoro, che può essere trattato da una pluralità di punti di vista, mantenendo sempre la forma narrativa del racconto breve.
C’è tempo fino al 31 maggio per partecipare seguendo le istruzioni del bando; in palio premi in denaro per un ammontare complessivo di 1.400 euro. Presidente di giuria quest’anno sarà lo scrittore Alberto Prunetti, ideatore del Premio insieme al MMAB, direttore della collana Working Class delle Edizioni Alegre e direttore artistico del Festival di letteratura working class di Campi Bisenzio.
Due le novità di quest’anno: la prima è stata la presentazione ufficiale del Premio sul palco del Festival della letteratura working class, organizzato anche quest’anno presso il presidio ex GKN di Campi Bisenzio: durante la serata conclusiva, infatti, è stato riservato uno spazio apposito per presentare l’esperienza del Premio, il primo in Italia, dedicato esclusivamente al tema del lavoro e per ribadire l’impegno del Comune di Montelupo per costruire un immaginario della classe lavoratrice con le parole stesse delle persone che lavorano.
La seconda novità è la pubblicazione in antologia dei racconti vincitori delle prime due edizioni del nostro Premio, a cura di Alberto Prunetti, nella collana working class della casa editrice Alegre; si tratta di una tappa importante nel percorso di crescita del Premio, che attesta quindi la capacità anche per un piccolo comune di valorizzare il tema del lavoro su scala nazionale, creando quindi un interesse ampio e trasversale sui diritti dei lavoratori che oltrepassa i confini locali e stimola una riflessione di tipo sociale e politico.
Perché il titolo “Il pane e le rose”? “Vogliamo il pane ma anche le rose” è una frase che le lavoratrici del settore tessile, scese in sciopero nel 1912 a Lawrence contro la riduzione dei salari, avevano apposto su alcuni cartelli. Si voleva affermare non solo il diritto a una paga dignitosa, ma anche quello a godere delle bellezze della vita. Il titolo che abbiamo scelto per questo concorso letterario nasce proprio dall’intenzione di considerare il mondo del lavoro come uno dei luoghi di realizzazione dell’essere umano nel suo senso più completo.
La letteratura Working Class annovera già molte definizioni, soprattutto in area britannica dove questo genere si è radicato e ha preso campo in modo più precoce e più persistente rispetto agli sporadici casi in altri Paesi; la definizione che ne dà lo stesso Prunetti nel suo saggio Non è un pranzo di gala – indagine sulla letteratura working class (Minimum Fax, 2022) è quella che abbiamo scelto di usare come punto di partenza anche per il nostro premio: “uso l’espressione “working class” per riferirmi, in Italia, a scritture sul mondo del lavoro con un punto di vista interno, in anni di deindustrializzazione, fatte da lavoratori a basso reddito o da persone with a working class background, come si dice in Inghilterra, ossia figli di operai, cresciuti e socializzati in famiglie che vivevano nei quartieri popolari; oppure da membri della nuova classe lavoratrice dei servizi, delle pulizie, della ristorazione, della logistica: dalla nuova working class a cui appartengono anche i working poor e i disoccupati con o senza laurea, i cottimari dei lavori, anche cognitivi, malpagati e i precari dei lavori a chiamata. Una classe instabile e in continuo movimento. Una classe che per esistere ha bisogno di crearsi un proprio immaginario”.
“Quello che speriamo di fare con questo premio è quindi di contribuire alla costruzione di questo immaginario “dal di dentro”, perché i lavoratori, soprattutto quelli dei settori più disagiati, non si facciano raccontare da fuori ma prendano la parola in prima persona e finalmente si sentano a proprio agio nel mondo letterario, al di là dei salotti buoni e degli ambienti accademici. La parola ai lavoratori, dunque, perché si raccontino con le proprie mani.
Credo che l’esperienza tentata a Montelupo sia pressoché unica. La nostra biblioteca già da tre anni ha scelto di porre l’attenzione sul tema della letteratura working class, incontrando poi il festival promosso dalla GKN ed è stato per noi davvero un onore poter presentare la terza edizione del premio letterario in quel contesto.
Il nostro auspicio per il 2024 è quello i superare i numeri già importanti registrati nello scorso anno con 103 partecipanti, di cui il 60% donne.
Parliamo sempre troppo poco di lavoro, di morti sul lavoro, del lavoro che non si trova, del lavoro sottopagato. È ancora recente le ferita di quanto accaduto al cantiere dell’Esselunga.
Ritengo che se le pubbliche amministrazioni possono cambiare qualcosa sia anche in questo. Nella promozione di azioni politiche e culturali che accendano i riflettori su temi complessi e troppo spesso sotto rappresentati”, afferma l’assessore alla cultura Aglaia Viviani.
Le informazioni utili: il Premio si rivolge a tutti i cittadini maggiorenni, ovunque residenti. Per iscriversi è necessario inviare un racconto al massimo di 15.000 battute (spazi inclusi) che abbia come tema il lavoro, nelle sue molteplici accezioni, alla mail premioletterario@comune.montelupo-fiorentino.fi.it, allegando il materiale richiesto entro il 31 maggio alle ore 23.59.
In premio ci saranno 1.400 euro così suddivisi: 700 euro al primo classificato, 400 euro al secondo e 300 euro al terzo. La cerimonia conclusiva è prevista entro la fine del 2024 presso il MMAB (Montelupo Museo Archivio e Biblioteca – piazza Vittorio Veneto 11 – Montelupo Fiorentino). Durante la premiazione si svolgerà anche la presentazione dell’antologia che raccoglie i vincitori delle prime due edizioni del Premio, pubblicata dalla casa editrice Alegre, nella collana Working Class diretta dallo stesso Prunetti, che premierà i vincitori e gli eventuali segnalati per merito.
Per informazioni: tel. 0571 – 15 90 355 e-mail premioletterario@comune.montelupo-fiorentino.fi.it