Descrizione
Si chiamerà “Casa Torre” la nuova casa che il Comune di Montelupo ha concesso in comodato d’uso gratuito alla Fondazione Dopo di noi di Empoli, che gestisce già altre tre case per “il dopo di noi”.
Inserita nel più ampio progetto di riqualificazione della zona occupata dalla ex vetreria Lux, nella omonima frazione “Torre”, “Casa Torre” è stata destinata al “Dopo di noi” e al progetto della SDS Empolese Valdelsa Valdarno “Vorrei mettere su casa” dalla Giunta del Sindaco Masetti, membro da circa dieci anni del Consiglio di Amministrazione della Fondazione.
“Vorrei mettere su casa” è un ampio e articolato progetto che vede la Società della Salute Empolese Valdarno Valdelsa come capofila ed è stato approvato e finanziato dalla Regione Toscana ai sensi della Legge 112/2016 sul dopo di noi. Il progetto è frutto di un lavoro di co-progettazione con associazioni, cooperative sociali e la Fondazione. Obiettivo generale del progetto è promuovere sul territorio della Società della Salute la realizzazione di un sistema diffuso e articolato di servizi finalizzati all’accrescimento dell’autonomia, del benessere e dell’inclusione sociale delle persone con disabilità. Con questo progetto si vuole infatti accompagnare le persone con disabilità in un percorso volto a rafforzare le competenze esistenti, per conseguire un’autonomia abitativa attraverso la sperimentazione di un graduale distanziamento dalla famiglia di origine.
All’interno di Casa Torre saranno organizzate attività idonee a sviluppare l’autonomia, come andare a fare la spesa al supermercato, utilizzare i mezzi pubblici e partecipare ad attività di tempo libero (soggiorni estivi, gite ed eventi) per imparare a gestire le relazioni sociali con sempre maggiore autonomia e serenità.
Saranno costituiti due gruppi di 5/6 persone che frequenteranno la casa in orario diurno e serale e un altro gruppo di otto persone frequenterà la Casa a rotazione, per il fine settimana. Sperimentare periodi di alternanza tra la famiglia di origine e “Casa Torre”, soprattutto nel fine settimana, consentirà un distacco graduale tra ragazzo e famiglia, e con il tempo permetterà di fare esperienze di vita insieme per periodi sempre più lunghi e nel futuro in modo stabile.
Gli operatori che accompagneranno i ragazzi in questo percorso sono assistenti familiari e animatori, con la presenza del Coordinatore della Fondazione, Alessandro Fornaciari e la supervisione di uno psicologo esperto.
In passato si affrontava il distacco dalla famiglia, solo quando i genitori invecchiavano e avevano difficoltà a occuparsi dei figli, cioè nel cosiddetto “dopo di noi”. Ormai è evidente che occorre invece progettare il futuro anticipando il dopo di noi al “durante noi”, quando i genitori e le istituzioni possono lavorare insieme per favorire un distacco graduale dai figli. Il progetto “vorrei mettere su casa” va in questa direzione, perché nasce propro nell’ottica di costruire un’esperienza residenziale che favorisca l’autonomia abitativa. Pensiamo che vivere “da soli” in una casa in condivisione con altri coetanei sia possibile e faccia parte di un percorso di maturazione e crescita che investe ogni persona, e quindi anche la persona con disabilità.
L’inaugurazione che si è tenuta sabato 24 febbraio alle ore 10, rappresenta un momento di celebrazione e di condivisione, a cui hanno preso parte il Presidente della Fondazione dopo di noi Pierluigi Ciari, dell’Assessore Regionale alle Politiche sociali, Serena Spinelli, del Consigliere Regionale e Presidente della terza commissione Enrico Sostegni, della sindaca di Empoli Brenda Barnini e del Sindaco di Montelupo Paolo Masetti.
È stata un’occasione per esplorare la nuova casa, apprezzare l’architettura pensata per il benessere di chi vi andrà ad abitare, e per comprendere il significato profondo di questa iniziativa, volta alla creazione di una comunità più inclusiva.
Durante l’evento è stato anche presentato anche il nuovo pulmino, acquistato grazie al generoso contributo della Fondazione CR di Firenze; il pulmino faciliterà la partecipazione alle attività all’interno della rete territoriale dell’Empolese-Valdelsa-Valdarno e sarà utilizzato a beneficio delle trentacinque persone in carico alla Fondazione, nonché condiviso con altre associazioni. Hanno inoltre contribuito all’acquisto del pulmino l‘Associazione Italiana assistenza agli spastici, sez. di Empoli e l’Unione dei Comuni dell’Empolese e della Valdelsa.