Protezione civile: cos’è e come funziona

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Il Servizio Nazionale di Protezione Civile ha il compito di tutelare l’integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e altri eventi calamitosi.

Data:

24 Aprile 2024

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Descrizione

Il Servizio Nazionale di Protezione Civile ha il compito di tutelare l’integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l’ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e altri eventi calamitosi.
Per il Comune di Montelupo Fiorentino, questa funzione è stata trasferita all’Unione dei Comuni Empolese Valdelsa.

Il Servizio Nazionale di Protezione Civile per come lo conosciamo oggi è stato istituito con la legge 225 del 1992, che ne definisce componenti e relative competenze, con particolare riferimento a Comuni, Province, Regioni e associazioni di volontariato.

Il sistema si basa sul principio di sussidiarietà: a prescindere dalla natura e dall’estensione dell’evento, la prima risposta all’emergenza deve essere sempre garantita a livello locale, dalla struttura comunale. Il Sindaco è dunque il primo responsabile della protezione civile.

Se l’evento non può essere fronteggiato con le risorse del Comune, si mobilitano i livelli superiori attraverso un’azione integrata: l’Unione dei Comuni, la Provincia, la Prefettura, la Regione, lo Stato.

Con la riforma del 2012 (legge 100), sono state meglio specificate come ulteriori attività necessarie e indifferibili anche quelle dirette al “contrasto dell’emergenza” e alla “mitigazione del rischio”, oltre ad avere chiarito ulteriormente le attività di prevenzione e di allertamento, pianificazione d’emergenza, formazione, diffusione della conoscenza di protezione civile, informazione alla popolazione, applicazione della normativa tecnica e di esercitazione.

La cittadinanza, dunque, assume un ruolo centrale: un sistema di protezione civile efficace passa dall’istituzione di un rapporto solido tra le istituzioni e i cittadini, cioè dalla costruzione del cosiddetto “ultimo miglio”.

 

Organizzazione e struttura

A livello nazionale è il Presidente del Consiglio dei Ministri che decide le politiche di protezione civile,
detiene i poteri di ordinanza, promuove e coordina le attività delle amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, delle Regioni, dei Comuni, degli Enti pubblici nazionali e territoriali e di ogni altra istituzione ed organizzazione pubblica e privata.

Per svolgere queste attività il Presidente del Consiglio dei Ministri si avvale del Dipartimento della Protezione Civile e delle strutture operative del servizio nazionale Protezione Civile: il corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, le Forze Armate, le Forze di Polizia, il corpo Forestale dello Stato, i servizi tecnici nazionali, la comunità scientifica, la Croce Rossa Italiana, le strutture del Servizio Sanitario Nazionale, le organizzazioni di volontariato, il corpo nazionale di soccorso alpino e speleologico.

Le principali attività operative sono:

  • il Centro Situazioni (Ce.Si.) attivo 24 ore su 24 e 365 giorni l’anno, che riceve le segnalazioni circa le situazioni di criticità in atto o previste, verifica la loro possibile evoluzione ed è in grado di allertare in tempo reale tutte le forze e le strutture che devono intervenire in caso di situazioni di pericolo legate a particolari condizioni atmosferiche
  • il Centro Operativo, che entra in gioco in casi di emergenza e che attiva le risorse necessarie per la gestione dell’evento e per l’attuazione degli interventi di soccorso.

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Ultimo aggiornamento: 24/04/2024, 08:50

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